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Progetto ULRIKE MEINHOF
Uno spettacolo e una mostra a 30 anni dalla morte

Trent'anni fa la lotta armata di sinistra della Germania occidentale di Willy Brandt si chiamava "Rote Armee Fraktion". La popolarità di alcuni componenti portò la stampa tedesca a ri-nominare il gruppo armato semplicemente "Baader-Meinhof gang".
La parabola armata durò fino al 1972. Rinchiusi nel carcere di massima sicurezza di Stuttgart-Stammheim molti dei componenti del gruppo storico trovarono la morte (nei cosiddetti suicidi-omicidi) nel biennio ‘76-‘77.
NARRAMONDO propone  di ricordare quell’oscuro capitolo di storia contemporanea con il Progetto Ulrike: due eventi culturali dedicati a Ulrike Meinhof nel trentennio della morte, avvenuta nel maggio del 1976.

Appesa a un Filo. Vita e morte di Ulrike Meinhof 
Spettacolo di narrazione con Elena Dragonetti e Raffaella Tagliabue (Narramondo)

Terroristen - Il martirio di Ulrike Meinhof 
Mostra segnaletica ri/disegnata. Di Armando Ceste

Lo spettacolo: La storia di una donna. Un’infanzia segnata dal nazismo, la passione per il giornalismo, l'ardore politico. Poi la lotta armata. E un epilogo che narra di carcerazione, tortura, e di un suicidio coperto dal mistero. E' un percorso di fatti. Nulla è inventato, ma le autrici-attrici hanno scelto di far passare tutto attraverso i loro occhi e le loro domande. In tempi in cui in nome della lotta al terrorismo si giustifica ogni sorta di violazione dei diritti umani il tentativo dello spettacolo è quello di far luce sulla dimensione “umana” nascosta dietro l'etichetta "terrorista".

La mostra: Le istituzioni ammoniscono i buoni sull'esistenza dei cattivi diffondendo l'immagine del nemico, perché sia riconosciuto, isolato e reso innocuo. La foto segnaletica annuncia pubblicamente che chi ha quella faccia deve essere punito. Es ist so und es ist nicht so / è così e non è così. Dalla "trasformazione" di queste fotografie segnaletiche è nata questa mostra. Una trasformazione che (attraverso il colore, accostamenti con altre immagini) non vuole dare giudizi, giudicare, ma restituire emozioni e riflessioni diverse dall'immaginario del terrore evocato dal potere.
Il risultato è una mostra di grande impatto emotivo. Che fa riflettere sulla scelta del martirio per un ideale, del sacrificio di sé a partire da un’utopia. Cose che per la cultura occidentale rimangono inconcepibili (tanto che l’unica soluzione è distruggere, tentare di annientare chi compie quella scelta) oggi come allora, per chi si è autoproclamato padrone del mondo.


Il Progetto: Ideato e curato da Lisa Raffaghello di Associazione Narramondo.
L'intento è quello di non dimenticare un fatto storico che molti hanno vissuto e spesso rimosso e altri, i più giovani, non conoscono. Un tema serio e difficile che non trova facile spazio di dibattito nei tradizionali circuiti culturali e che NARRAMONDO, gruppo teatrale che si occupa d'investigare il presente nelle sue manifestazioni tragiche, porta in scena dal gennaio del 2004.
L'incontro con Armando Ceste offre la possibilità di poter presentare un progetto più completo. Infatti oltre alla vicenda personale della Meinhof narrata dallo spettacolo (il cui testo è costruito con un rigore storico di attinenza ai fatti, intervallando la cronologia con gli scritti originali di Ulrike), si prende in considerazione anche l'aspetto iconografico dell’ intera  vicenda.

 
  Scarica la brochure del Progetto Ulrike > (pdf 400 k)  


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